Il bivio della politica ecclesiastica in Italia (colloquio con un giornalista)
— Certo; tutte le mie idee o tutto il mio passato mi obbligano ad essere recisamente contrario. Il lavoro dei miei giovani anici e mio parte da
Pagina 142
Il bivio della politica ecclesiastica in Italia (colloquio con un giornalista)
— Mi permetto di insistere ancora un poco su quel che ho detto. Questo programma, da me brevemente indicatole, può esser chiamato, se vuole
Pagina 143
Il bivio della politica ecclesiastica in Italia (colloquio con un giornalista)
— Perché essa è un piccolo espediente di uomini dalle vedute corte. Non mi si farà torto, spero, di negare all'on. Giolitti una visione giusta del
Pagina 143
Il bivio della politica ecclesiastica in Italia (colloquio con un giornalista)
— Innanzi tutto, io so di fare il mio dovere. Sacerdote, io mi sono impegnato a spendere la mia vita per la Chiesa e lo fo. E sarebbe assurdo
Pagina 145
Il bivio della politica ecclesiastica in Italia (colloquio con un giornalista)
— Mi permetta un'ultima domanda: quale programma pratico e concreto di politica ecclesiastica suggerirebbe lei, in base a questi principi?
Pagina 147
Il bivio della politica ecclesiastica in Italia (colloquio con un giornalista)
come esse debbano venir fatte. Fra queste, io mi contenterò di accennare solo una, che è oggi, fra noi, la più importante: una radicale riforma
Pagina 147
Il bivio della politica ecclesiastica in Italia (colloquio con un giornalista)
E mi licenziai, dopo ciò, da don Murri, ringraziandolo; e pensavo, andandomene, che queste vedute così alte e serene meriterebbero di esser meglio
Pagina 148